Nell'oltre centinaio di performance che Maurizio Pio Rocchi ha realizzato in quindici anni, altrettante volte i corpi delle danzatrici hanno dato vita alle tele bianche muovendosi sulle musiche dei generi più diversi, sulla scia della curiosità, del coraggio e della forza creativa.
Questo è quanto avverrà anche all' "Elogio della Curiosità" con la collaborazione della danzatrice di improvvisazione Vanessa Valle: dalla tela bianca un'opera si sviluppa davanti agli occhi degli spettatori, partendo dai segni a carboncino sui profili del corpo della danzatrice. I colori si mescolano alla polvere nera del carbone e prendono forma e volume nelle "fratture", squarci nello spazio cromatico. I due artisti dipingono i corpi l'uno dell'altra. La pittura prende corpo nella "tessitura". Dalla tela bianca si genera una nuova situazione.
La performance comprende anche le musiche originali di Ole Barnholdt e Kim Kloeverhus e le fotografie di Petra de Goede.
Maurizio Pio Rocchi ha esposto a New York, Monaco di Baviera, Copenhagen, Pechino, Brema, Varsavia, Tokio, Kioto. In Italia: a Roma, Milano, Bologna, Firenze, Como, Catania. Ha realizzato performance di musica-danza-pittura anche a Berlino, Madrid, Rotterdam, Londra, Varsavia, Basilea, Cracovia. Lavora dal 1992 sul concetto della "frattura", una sorta di soluzione di continuità di ciò che appare di fronte ai nostri occhi. La produzione del vuoto che si forma dopo aver infranto lo spazio cromatico assume il valore di "..negazione attiva.." (come la definisce Susanna Misiano), in quanto parte integrante dell'opera e funzionale ad essa, esattamente come l'operazione di aratura (frattura di un terreno) che fa il contadino prima della semina. Quest’ultima considerazione è un richiamo alla contemporanea attività di agricoltore biologico dell’artista che aiuta a comprendere la sua propensione verso il cambiamento in generale e del paesaggio in particolare, che diventerà verde dopo la germinazione dei semi e poi giallo prima del raccolto. Maurizio Pio Rocchi ha realizzato la sua prima performance al Palladium di Roma nel 1994 in occasione di un concerto di Edoardo De Angelis, Luca Barbarossa, Amedeo Minghi, Mario Castelnuovo e altri. Dall'anno successivo, con l'intenzione di uscire definitivamente dalla tranquillità dello studio, ha iniziato a collaborare con danzatrici di diversa estrazione artistica, per trasformare la trascendenza della musica nella fisicità dell'azione pittorica attraverso i loro corpi in movimento. Fondamentale è l'improvvisazione, ma altrettanto la fusione con il "mondo interiore" della danzatrice e lo scambio di energia con il pubblico. Vanessa Valle è diplomata all’Accademia di Belle Arti e insegna danza classica e flamenco.
Kommentare